Novanta minuti di sofferenza, due traverse, salvataggi
sulla linea, miracoli del portiere, e poi, finalmente, l'autogol di Skrtel che
permette alla Tartan Army di continuare a sognare.
Il boato di Hampden Park alla rete è stata un'autentica
liberazione, un urlo strozzato in gola per ottantasei, lunghissimi, minuti.
We're still alive!
Una rete scaturita da un'azione di Anya sull'out di
destra e dalla zambata del "problem solver" Chris Martin, la quale ha
costretto Skrtel all'anticipo sfortunato che ha causato l'autogol.
Un match dove abbiamo fatto fatica a trovare la via del
gol, complice una difesa solida slovacca ed un game plan, quello ideato da
Strachan, non esente da critiche.
La scelta di schierare Bannan dietro a Griffiths ha tolto
centimetri e peso all'attacco, e soprattutto, per lunghi tratti della partita,
il furetto numero sei è apparso spaesato, preso in mezzo tra le due linee
slovacche brave ad ingabbiarlo, e costringendolo così ad arretrare il suo
raggio d'azione.
Altra critica riguarda la scelta di mandare al cross
Phillips, l'unico del reparto offensivo con fisico e centimetri. In pratica
l'unica torre d'attacco era colui che effettuava, il più delle volte, il
traversone in mezzo all'area.
Tolti questi due aspetti negativi la squadra ha giocato
in maniera ordinata, solida dietro ed incisiva in mezzo. L'assenza di Brown ed
Armstrong era pesante, ma una prestazione di sacrificio di Morrison e
l'esperienza di Fletcher sono riusciti a mettere una pezza ai due grandi
assenti.
Domenica, ore 18.00, appuntamento con la storia.
C'mon SCOTLAND
Bobby Burns
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