La recente
gestione dell' "affare O'neill" getta ombre inquietanti su Stewart Regan* e co.
Breve
cronistoria per chi ha perso alcuni passaggi: è il mese di ottobre quando la
SFA comunica in via ufficiale di non aver rinnovato il contratto di ct a Gordon
Strachan. Decisione legittima, in parte giustificata ed in linea con il
pensiero maggioritario dei supporter della Tartan Army.
I papabili alla
successione sono pochi, anzi uno solo, ed il profilo è quello di Michael
O'Neill, allenatore dell'Irlanda del Nord capace di portare i suoi agli ottavi
di finale di Euro2016.
Ma c'è un
problema, O'neill ha un contratto con la federazione nordirlandese sino al
2020. Per poter avviare una negoziazione serve l'autorizzazione di essa, che
arriva solo a gennaio, tre mesi dopo il primo approccio.
O'Neill e la
federazione si iniziano a trattare, Regan sprizza ottimismo, l'affare sembra
andare in porto facilmente, ma il 22 gennaio ecco la doccia gelata. O'Neill non
accetta, resta dov'era, la Tartan Army è senza CT.
È paradossale
che una federazione, negli ultimi tre mesi, abbia dormito sonni tranquilli
credendo che l'ex manager del Brechin City avrebbe accettato la loro offerta.
Ingenui e patetici, i vertici della federazione, oltre alla magra figura
dinnanzi agli occhi di tifosi ed addetti ai lavori, si sano dimostrati non
all'altezza della situazione. La SFA ha urgente bisogno di un restyling ai
piani alti, o meglio ancora, una completa epurazione per ridare smalto ad una
federazione giunta a livelli ignobili.
* Chief Executive della Scottish Football Association.
Bobby Burns
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