Il contratto tra Scottish Football Association e Queen's
Park, per la gestione dello stadio Hampden Park, scadrà nel 2020, e non certo
un segreto il fatto che la federazione stia cercando una nuova location dove
trasferire i propri uffici oltre che, ovviamente, far giocare i match interni
della nazionale.
La scorsa settimana Reagan, Chief Executive della SFA, ha
incontrato i vertici della federazione rugby. L'argomento? Una possibile
co-gestione di Murrayfield, casa, o meglio tempio, della palla ovale scozzese.
Sulla spinta dei recenti match giocati nell'impianto capitolino dagli Hearts (durante
l'ammodernamento di Tynecastle), la SFA ha individuato questo stadio tra le
possibili destinazione del dopo Hampden. Nulla di ufficiale e nessuna
trattativa sul banco, solo un incontro conoscitivo per gettare le basi per
un'eventuale futura trattativa.
Reagan, interpellato sull'eventualità di abbandonare
l'impianto di Glasgow, ha dichiarato che la somma di 800.000 sterline che la
federazione sborsa ogni anno al Queen's Park è eccessiva, un salasso che la SFA
non si può permettere in futuro.
Il Queen's Park dal canto suo ha preso immediatamente
posizione: in primis hanno dichiarato che per una clausola contenuta nel
contratto non possono divulgare la cifra esatta dell'affitto, ma ha specificato
che si tratta di una somma molto inferiore di quella dichiarata da Reagan.
In secondo luogo è emerso che i costi di gestione, manto
erboso e quant'altro, che la federazione prende in carico vengono scalati dal
contratto.
Dove sta la verità? Al momento non ci sono prove in merito,
di sicuro le dichiarazioni di Reagan giocano tutto a favore dell'addio ad
Hampden, cifre o non cifre.
Bobby Burns
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