lunedì 17 luglio 2017

#Tennis [1]: Andy Murray, Alex Salmond e quella bandiera scozzese


Il 7 luglio 2013 Andy Murray sconfigge per tre set a zero il serbo Novak Djokovic, conquistando così il torneo di Wimbledon. Murray è nella storia del tennis: è il primo tennista britannico a vincere il prestigioso torneo di casa 77 anni dopo l'ultimo trionfo di un connazionale, avvenuto per mano di Fred Perry nel lontano 1936. Fine dell’attesa, un intero Regno è in festa, l’Union Jack può sventolare. Non proprio. Le telecamere inquadrano la tribuna, vanno a cercare David Cameron, all’epoca il primo ministro britannico, che applaude il beniamino di casa, ma dietro alla sua testa spunta una Croce di sant’Andrea bianca su sfondo blu: è Alex Salmond a sventolarla, primo ministro SCOZZESE. La foto fa il giro del mondo, Salmond ottiene critiche ed applausi, ma non importa, l’importante è far parlare di se, il referendum sull’indipendenza infatti si terrà un anno più tardi. Come è andato il referendum YesScotland è risaputo, Salmond e lo Scottish National Party non riusciranno a portare a termine la loro missione, ma rimarrà indelebile l’orgoglio dell’ex primo ministro scozzese che ricorda ai sudditi della regina che Murray è scozzese, ed in secondo luogo britannico. Senso di appartenenza ed orgoglio in uno scatto. Alba gu brath.
Ps.: in una intervista del 2014 Murray criticherà il gesto di Salmond. Murray poco prima del referendum twitterà a favore dell’indipendenza. Lo stesso tennista scozzese rilasciò dichiarazioni di amore verso la Gran Bretagna, alludendo al fatto che se la Scozia avesse conquistato l’indipendenza lui avrebbe comunque continuato a giocare la Coppa Davis con il Regno unito. Politically correct.

Bobby Burns

Nessun commento:

Posta un commento