Il 7 luglio 2013 Andy Murray sconfigge per tre set a zero il
serbo Novak Djokovic, conquistando così il torneo di Wimbledon. Murray è nella
storia del tennis: è il primo tennista britannico a vincere il prestigioso
torneo di casa 77 anni dopo l'ultimo trionfo di un connazionale, avvenuto per
mano di Fred Perry nel lontano 1936. Fine dell’attesa, un intero Regno è in
festa, l’Union Jack può sventolare. Non proprio. Le telecamere inquadrano la
tribuna, vanno a cercare David Cameron, all’epoca il primo ministro britannico,
che applaude il beniamino di casa, ma dietro alla sua testa spunta una Croce di
sant’Andrea bianca su sfondo blu: è Alex Salmond a sventolarla, primo ministro
SCOZZESE. La foto fa il giro del mondo, Salmond ottiene critiche ed applausi,
ma non importa, l’importante è far parlare di se, il referendum
sull’indipendenza infatti si terrà un anno più tardi. Come è andato il
referendum YesScotland è risaputo, Salmond e lo Scottish National Party non
riusciranno a portare a termine la loro missione, ma rimarrà indelebile
l’orgoglio dell’ex primo ministro scozzese che ricorda ai sudditi della regina
che Murray è scozzese, ed in secondo luogo britannico. Senso di appartenenza ed
orgoglio in uno scatto. Alba gu brath.
Ps.: in una intervista del 2014 Murray criticherà il gesto
di Salmond. Murray poco prima del referendum twitterà a favore
dell’indipendenza. Lo stesso tennista scozzese rilasciò dichiarazioni di amore
verso la Gran Bretagna, alludendo al fatto che se la Scozia avesse conquistato
l’indipendenza lui avrebbe comunque continuato a giocare la Coppa Davis con il
Regno unito. Politically correct.
Bobby Burns
Bobby Burns
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