mercoledì 31 gennaio 2018

#Rugby: 6Nazioni 2018, la Scozia ci crede


Infortuni l’avvicinamento al Sei Nazioni 2018 si è rilevato piuttosto difficoltoso relativamente al discorso infortuni. Richie Gray ed Alex Dunbar hanno dato forfait alla vigilia del raduno, causa problema al polpaccio per il primo, concassion per il secondo. Non ci saranno con il Galles, ma probabilmente saranno recuperati in corso d'opera.
I due si sono aggiunti ad Dickinson, WP Nel, Fagerson, Dell, tra gli altri, tutti giocatori di prima linea. Assenze importanti, ma guardando il bicchiere mezzo pieno possiamo gioire per il ritorno in campo di Laidlaw, tornato a giocare con il suo club, Clermont, dopo un anno di assenza forzata.

Attacco Gregor Townsend, head coach della Scozia, sta portando avanti efficacemente il lavoro iniziato da Vern Cotter, suo predecessore, una crescita esponenziale a pari passo con la franchigia di Glasgow, motore del XV del cardo. Townsend propone un rugby d’attacco, spettacolare si ma anche efficace, come mai, negli ultimi vent'anni, si era visto a nord del Vallo di Adriano.
L'impronta dell'allenatore si è vista prima nella franchigia e poi in nazionale, una mentalità che i giocatori hanno assimilato molto bene e ripropongono in campo con efficacia.
Dinamismo, rapidità, velocità di esecuzione sono i cardini della squadra. Il pacchetto di mischia, sufficiente nelle fasi statiche, esprime il meglio in campo aperto, grazie a grande mobilità e potenza.
La linea dei trrequarti è orchestrata dal mediano di apertura Finn Russell, che dirige il multifase in maniera ordinata sfruttando le grande qualità di corsa, e le skills, della linea dei trequarti, che ha in Hogg la sua punta di diamante.

Debolezze Coperta corta in panchina & tenuta mentale. Sono i due grandi punti interrogativi che gli uomini di Towndens sono chiamati a rispondere durante il torneo. I tanti giocatori infortunati potrebbero far emergere problemi di panchina durante lo svolgimento del torneo. Altro problema sarà la tenuta mentale contro squadre sulla carta più forti come l'Inghilterra, in grado di rimanere sempre in partita e tenere sotto pressione gli avversari per tutti gli ottanta minuti.

Entusiasmo C'e ottimismo e consapevolezza dei propri mezzi, i giocatori e lo staff ci credono, riportare il trofeo ad Ediimburgo dopo diciannove lunghi anni è possibile. Ora servono i fatti, ma mai come quest'anno la Scozia è una seria candidata alla vittoria

Bobby Burns



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